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Maurizio Bondesan, Elena Grossi, Chiara Ionta, Calogero Marrali, DAZ Daniela Moretti
27/01/2019

Il tema che guida questa mostra del ciclo MYSELF è la predominanza del segno grafico sul colore, realizzato attraverso diverse tecniche: si va dal graffio, al disegno, al ricamo, a un uso particolare della fotografia fino all’incisione. In ogni caso ognuno di questi racconti di sé ha privilegiato la ricerca grafica, il lasciare un segno, il raccontarsi attraverso una scelta monocromatica o comunque con pochi colori.
Maurizio Bondesan ci parla di un sé proiettato verso il futuro, attraverso una serie di orizzonti, che sembrano definirlo attraverso una narrazione di passaggio, affiancando diverse immagini e dandoci una sensazione di introspezione profonda.
Elena Grossi decide di definirsi attraverso un particolare gioco che compie utilizzando il pavimento del proprio studio, quasi come se le macchie che isola e semplifica attraverso il lavoro fotografico possano ricondurci ad una sua propria topografia d’artista.
Indagine che nel lavoro di Chiara Ionta diventa freudiana, con tre livelli di racconto che si sovrappongono, come fossero Es, Io e Super-Io. Ovviamente ognuna di queste parti del sé si esprime secondo tecniche e modalità differenti, ma insieme compongono un tutto inscindibile.
Anche DAZ va alla radice del proprio io, indagandosi in maniera filogenetica attraverso quello che è l’utensile da cui in ultima analisi sono nati, per specializzazioni successive, tutti gli altri utensili, artistici e non: l’essere artista diviene così la condizione primigenia del proprio sé.
Calogero Marrali gioca invece la carta dell’ironia per definirsi, attraverso un ex-VuOTO dove la propria immagine sembra uscire da una scatola di latta. Si tratta di un riferimento abbastanza chiaro, così come evidente appare l’intenzione di rivendicare una percezione dell’artista più consapevole da parte di chi “consuma” arte.
Le mostre del ciclo MYSELF sono state create accostando lavori di artisti diversi, cercando assonanze tra le opere, stilistiche o tematiche, provando ad individuare sottili fili rossi che uniscono gli autori. Ovviamente si tratta di un’interpretazione realizzata ex post a livello di curatela: la varietà e la differenza sono due caratteristiche intrinseche di questa iniziativa, che propone a ciascuno di svelarsi secondo la propria sensibilità e il proprio carattere artistico.
Aldo Torrebruno
ebook
MYSELF Wunderkammern effimere 2019
Curatela | Anna Epis e Aldo Torrebruno
Presentazione | Aldo Torrebruno
Allestimento | Anna Epis e Lorenzo Argentino
Partners | microbo.net | Circuiti Dinamici Milano
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