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Donatella Sarchini

ARTISTA DEL GIORNO 12/04/2024

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“IL FORMICAIO E LE FORMICHE”

Ho sempre pensato alle metropoli contemporanee come a giganteschi formicai in cui migliaia di operose formichine umane, organizzate a vari livelli e secondo ruoli gerarchici, con competenze più o meno specializzate, strutturate e definite, contribuiscono con la loro attività individuale al buon funzionamento di un ecosistema estremamente complesso, disciplinato dalle regole e dalle leggi di un’amministrazione centralizzata che ha lo scopo di armonizzare la qualità della vita dei singoli con la qualità della vita collettiva.
Purtroppo però questa presunta armonia è soltanto apparente, ed è ottenuta al prezzo della standardizzazione della vita individuale, imprigionata nelle regole artificiali imposte dai meccanismi consumistici dell’economia capitalista che, pur mostrando continuamente i propri limiti, sembra destinata a persistere fino al proprio eventuale collasso, non scorgendosi all’orizzonte alcuna forma di economia alternativa.
In tutto ciò si inserisce lo sguardo critico di alcune formichine metropolitane che, ben coscienti che il concetto di “progresso” è soltanto un mito creato ad hoc per proteggere le popolazioni dalle ansie del futuro, si domandano preoccupate e perplesse che tipo di formicaio lasceranno in eredità alle generazioni prossime venture.
Queste mie due immagini desiderano esprimere visivamente il dualismo apparentemente inconciliabile tra l’elemento macroscopico e quello microscopico delle nostre attuali metropoli.

1 – Prospettiva sul formicaio
2 – Lo sguardo della formica

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Donatella Sarchini

Le geometrie urbane rappresentano un affascinante campo di indagine, che svela la complessità e l’armonia insita nella struttura delle nostre città, che ci consente di osservarle da un punto di vista privilegiato, alla ricerca di una visione fotografica. L’idea di fondo è quella di esplorare la città nella sua interezza, muovendosi costantemente tra la visione d’insieme e gli infiniti dettagli che la compongono. Questo consente di rivelare affinità sorprendenti tra il particolare e il totale, quasi in una configurazione frattale: in ogni angolo della città si nasconde infatti una geometria unica, un gioco di forme, colori e texture che si ripetono sia nei grandi panorami urbani che nei dettagli più nascosti e a volte trascurati, ma degni di essere indagati.

Le immagini presentate rappresentano una coppia che muove dal totale al particolare: una delle due mira a catturare l’essenza complessiva della città, offrendo uno sguardo panoramico, sinottico e inclusivo, l’altra prova invece a svelare particolari intriganti, più personali, o dettagli dove la geometria urbana si manifesta in maniera più intima allo sguardo. Possiamo quindi provare a intuire la relazione visiva tra queste due prospettive, coi loro richiami reciproci, con le citazioni che viaggiano nei due sensi, con ripetizioni della stessa geometria in scala diversa, in definitiva connettendo la vastità della città con la sua intricata ricchezza di dettagli.