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Veronica Angelucci

ARTISTA DEL GIORNO | 19.01.2024

<< Ho imparato a leggere i tarocchi anni fa quando me ne è stato regalato un mazzo. La simbologia dei tarocchi mi perseguita da sempre nella vita quotidiana: ogni semplice scena di vita diventa un arcano maggiore o minore. Questi tre scatti riprendono la simbologia delle carte dei tarocchi, ma con una sfumatura di quotidiano, non rivelando l’identità della carta ma lasciando che lo spettatore venga avvolto dal suo mistero e dal suo fascino. L’Eremita che percorre una libreria buia con la luce fioca di un accendino , l’Appesa distesa a terra con i riccioli biondi che le fanno da corona, il Due di Spade il cui sguardo è coperto da una barra di metallo che ricrea la benda che copre gli occhi dell’arcano minore e le cui spade sono richiamate dalle sbarre verticali. (ringrazio Lora, modella, musa e mia cara amica) >>
Veronica Angelucci

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TRITTICO

Il trittico è un formato affascinante, cui siamo avvezzi per molte ragioni: è dal medioevo infatti che trittici di varia natura e vari materiali ci osservano dalla storia dell’arte, e ci affascinano col loro offrirci punti di vista differenti, ma anche con il proprio avvolgerci, utilizzandoci come ideale chiusura dello spazio aperto che il trittico definisce. Al contempo abbiamo adattato la struttura tripartita anche ad altri utilizzi, più prosaici forse ma non meno importanti, quali ad esempio le specchiere per il trucco, in cui ancora una volta ci immergiamo per osservarci da ogni lato. Siamo così passati dallo spirituale all’estetico, ma in ogni caso indaghiamo, osservandole da più prospettive, le nostre anime e i nostri volti, in una sorta di approfondimento del sé che può essere interiore e esteriore.
Il trittico però può essere anche interpretato come una sequenza logica o temporale, non necessariamente sincrona, quindi indagine che non si svolge solo in estensione, ma anche in maniera verticale seguendo il filo del discorso o il succedersi cadenzato degli eventi.
Per questo ci sembra affascinante l’idea di chiedere ai nostri artisti di utilizzare questo formato: tre immagini che raccontino, in estensione o in profondità, sincronicamente o diacronicamente una storia, unite dal filo rosso del formato e dalla potenza del numero, che ha affascinato l’uomo sin dai tempi di Pitagora – che lo definiva il numero perfetto, sintesi di uno e due, chiusura della cosiddetta triade ermetica. 

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