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Donatella Sarchini

ARTISTA DEL GIORNO | 10.06.2023

<< FORME MUTE CHE TENDONO AL CIELO
Tutte le forme mute che incontriamo sul nostro cammino e che vediamo intorno a noi ogni giorno hanno anch’esse un’anima, pur non avendo apparentemente una voce – e se sappiamo ascoltarle possono raccontarci infinite storie. Per esempio le piante, l’erba, i fiori, e i vegetali in generale, sono per natura creature silenziose, eppure ci narrano storie attraverso i mutamenti indotti sul loro corpo dallo scorrere inesorabile del tempo, dall’alternanza delle stagioni e dai numerosi cambiamenti climatici e ambientali causati sia dagli agenti atmosferici che dall’antropizzazione, e anche gli oggetti sono in grado di esprimersi, attraverso la loro specifica funzione, raccontandoci la loro peculiare esperienza del mondo. Così ho scelto di sintetizzare in un trittico tre tipologie di forme assai diverse tra loro, ma comunque complementari nel rivolgere ciascuna il proprio racconto muto al cielo, alle profondità dell’universo, e a tutte le creature vicine e lontane che come noi lo abitano.
1 – Forme che tagliano come rasoi
2 – Forme che ascoltano voci nel vento
3 – Forme che nascono, crescono, e muoiono >>

Donatella Sarchini

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TRITTICO

Il trittico è un formato affascinante, cui siamo avvezzi per molte ragioni: è dal medioevo infatti che trittici di varia natura e vari materiali ci osservano dalla storia dell’arte, e ci affascinano col loro offrirci punti di vista differenti, ma anche con il proprio avvolgerci, utilizzandoci come ideale chiusura dello spazio aperto che il trittico definisce. Al contempo abbiamo adattato la struttura tripartita anche ad altri utilizzi, più prosaici forse ma non meno importanti, quali ad esempio le specchiere per il trucco, in cui ancora una volta ci immergiamo per osservarci da ogni lato. Siamo così passati dallo spirituale all’estetico, ma in ogni caso indaghiamo, osservandole da più prospettive, le nostre anime e i nostri volti, in una sorta di approfondimento del sé che può essere interiore e esteriore.
Il trittico però può essere anche interpretato come una sequenza logica o temporale, non necessariamente sincrona, quindi indagine che non si svolge solo in estensione, ma anche in maniera verticale seguendo il filo del discorso o il succedersi cadenzato degli eventi.
Per questo ci sembra affascinante l’idea di chiedere ai nostri artisti di utilizzare questo formato: tre immagini che raccontino, in estensione o in profondità, sincronicamente o diacronicamente una storia, unite dal filo rosso del formato e dalla potenza del numero, che ha affascinato l’uomo sin dai tempi di Pitagora – che lo definiva il numero perfetto, sintesi di uno e due, chiusura della cosiddetta triade ermetica. 

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