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Giorgio De Cesario

ARTISTA DEL GIORNO | 08.02.2023

<<LA LUCE NEL TUNNEL (opera autobiografica)(tecnica mista con volto in rilievo in argilla sulla tela cm 50X50). un’immagine riassuntiva di tutte le mie sensazioni e di tutti i miei pensieri in questo periodo. In fondo alla sofferenza e agli affanni brilla sempre la luce della SPERANZA.

RESURRECTIO tecnica mista con volti in rilievo in argilla sulla tela cm 70X100. Opera autobiografica che insieme alla successiva initolata “Amor vitae” intende rappresentare il travaglio interiore dell’artista ad un certo punto della sua vita durante il quale ha dovuto lottare contro un brutto male. Colpito nel fisico e nella psiche, era caduto in un tunel oscuro, dove le ombre dell’aldilà sembravano spiarlo, osservarlo e, nello stesso tempo, esortarlo a non perdere la speranza e l’amore per la vita. In fondo al tunnel infatti ci sono i colori la luce della vita nella quale l’artista deve tornare a rivivere.

AMOR VITAE tecnica mista con volti in rilievo in argilla sulla tela cm 70X100. Opera autobiografica che, insieme alla precedente intitolata “Resurrectio” è testimonianza della rinascita dell’artista. Lasciato alle spalle il buio tunnel che si intravede sullo sfondo, l’artista è tornato a rivivere nei colori della natura e a godere delle gioie della vita. Le sofferenze del passato sono ormai solo un ricordo ma anche un insegnamento a non perdere mai di vista il valore dell’esistenza. >>

Giorgio De Cesario

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TRITTICO

Il trittico è un formato affascinante, cui siamo avvezzi per molte ragioni: è dal medioevo infatti che trittici di varia natura e vari materiali ci osservano dalla storia dell’arte, e ci affascinano col loro offrirci punti di vista differenti, ma anche con il proprio avvolgerci, utilizzandoci come ideale chiusura dello spazio aperto che il trittico definisce. Al contempo abbiamo adattato la struttura tripartita anche ad altri utilizzi, più prosaici forse ma non meno importanti, quali ad esempio le specchiere per il trucco, in cui ancora una volta ci immergiamo per osservarci da ogni lato. Siamo così passati dallo spirituale all’estetico, ma in ogni caso indaghiamo, osservandole da più prospettive, le nostre anime e i nostri volti, in una sorta di approfondimento del sé che può essere interiore e esteriore.
Il trittico però può essere anche interpretato come una sequenza logica o temporale, non necessariamente sincrona, quindi indagine che non si svolge solo in estensione, ma anche in maniera verticale seguendo il filo del discorso o il succedersi cadenzato degli eventi.
Per questo ci sembra affascinante l’idea di chiedere ai nostri artisti di utilizzare questo formato: tre immagini che raccontino, in estensione o in profondità, sincronicamente o diacronicamente una storia, unite dal filo rosso del formato e dalla potenza del numero, che ha affascinato l’uomo sin dai tempi di Pitagora – che lo definiva il numero perfetto, sintesi di uno e due, chiusura della cosiddetta triade ermetica. 

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