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Isabella Quaranta

07.04.2020

Così l’artista presenta il proprio lavoro:

<< La fotografia mi ha sempre affascinata e dal 2017 porto avanti il mio progetto intitolato “Beyond reality”, in cui concentro il mio lavoro sull’autoritratto e il ritratto, descrivendo situazioni tra realtà e onirico. Il filo conduttore nelle mie opere è la ricerca di se stessi, un viaggio nel profondo dell’anima, per meglio affrontare il presente. Ho elaborato questi cinque scatti che vi ho proposto durante Marzo 2020, mi sono lasciata ispirare di getto dalle sensazioni del momento, da ciò che la realtà attuale ci ha messo di fronte >>

<< Photography has always fascinated me and since 2017 I carry on my project entitled “Beyond reality”, in which I concentrate my work on self-portrait and portrait, describing situations between reality and dream. The guiding thread in my works is the search for oneself, a journey into the depths of the soul, to better face the present. I created these five shots that I proposed to you during March 2020, I let myself be inspired by the sensations of the moment, by what the current reality has put in front of us >>

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La velocità con cui il tempo scorre per ciascuno di noi, che ovviamente è un concetto diverso dal matematico scorrere dei secondi che si succedono uno uguale all’altro, richiama la differenza tra tempo e durata, di bergsoniana memoria. Da un lato infatti abbiamo il tempo della scienza, osservabile, misurabile, analitico, certo, ma anche asettico nel suo succedersi concatenato; dall’altro quel coacervo di sensazioni e stati mentali, che ognuno di noi vive non in maniera sequenziale e matematicamente scomponibile, ma come un continuo fluire, sulla cui velocità percepita è enorme l’influsso dello stato psichico di ciascuno. Lo stesso evento, che il tempo misura come identico, può avere durata estremamente differente per ciascun essere umano che abbia occasione di viverlo: a volte pochi minuti sembrano un’eternità che non vuole saperne di passare e il tempo sembra letteralmente sospeso, altre volte intere ore volano via, senza che ne abbiamo percezione, convinti che siano passati pochi attimi. Ognuno di noi ha avuto esperienza di questa differenza, che rappresenta uno dei grandi misteri dell’uomo e della sua mente: il tempo che cerchiamo costantemente di ingannare finisce sempre per ingannare noi, allontanandosi praticamente sempre, nella percezione di ognuno, dal semplice dato misurabile. Bergson concludeva che la durata è l’unico tempo che esiste per ciascuno di noi: sicuramente è l’unico che possiamo percepire direttamente, per il quale non abbiamo bisogno di astrazione – come invece accade col tempo della scienza – per misurare ogni singolo attimo.

Curatela
Anna Epis e Aldo Torrebruno
microbo.net

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