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Caterina Zucchi

Caterina Zucchi Studiozero-vetro
Wunderkammern effimere

Caterina Zucchi Studiozero-vetro è uno dei due vincitori scelti da microbo.net tra tutti i partecipanti all’iniziativa Ri-definire il gioiello VII, appuntamento annuale curato da Sonia Patrizia Catena.

L’artista lavora il vetro di Murano, innovando questo materiale e questa tecnica, solitamente molto tradizionali, grazie alla propria ricerca sulle forme e a un processo creativo costruito sulle solide basi di una memoria antica – non a caso per un anno si è formata in una bottega presso un mastro vetraio – ma al contempo più vicino alla sensibilità contemporanea, in cui giocano un ruolo fondamentale sia l’ironia sia una sorta di costruzione ludica con chi indossa i gioielli, con cui si crea un rapporto molto stretto, quasi di ri-creazione.

Il lavoro dell’artista è centrato sul concetto di forma ed è affascinante pensare a questi gioielli nell’ottica della dialettica aristotelica tra forma e sostanza, strettamente correlata a quella tra potenza e atto: la materia contiene in sé la potenzialità della forma che andrà ad assumere, il vetro di Murano che viene utilizzato per le collane, i bracciali e tutte le creazioni è la potenzialità che diviene atto nel momento in cui la designer li crea.

L’atto creativo diviene così per Caterina Zucchi un istante di urgenza realizzativa e creatrice, che può essere continuamente modificato, fino all’ultimo momento, seguendo l’ispirazione, nella ricerca di forme armoniche più che di forme perfette, capaci di integrarsi nell’ambiente circostante e con le altri parti che lo compongono e infine con chi è destinato a indossarle.

La collana presentata a Ri-definire il gioiello è “1 X 10”, gioiello capace di tradurre in vetro e argento colori e volumi al contempo, paradossalmente, spigolosi e sinuosi. Forma e colore prendono il sopravvento sulla materia e si impongono alla vista grazie ai contrasti intrinseci che riescono ad evidenziare.

Anche nel caso della collana “Autunno”, sono i colori a giocare un ruolo chiave, richiamando il tema attraverso le macchie che rimandano alla stagione e che contraddistinguono le singole perle di vetro che la compongono, in altri casi, come per la “Collana baffuta”, si tratta davvero di echi della forma richiamata dal nome, di grande ironia. Questo concetto, questa capacità di stimolare la fantasia e di creare un rapporto ludico ritorna nella collana “Come la metti la metti”, in cui viene offerta a chi indossa il gioiello la possibilità di scegliere direzione e verso in cui portarlo: un ulteriore grado di libertà, regalato dalla designer a chi vive il bijou, che quindi diventa in un certo senso co-creatore, nel momento in cui accorda al proprio stato d’animo o alla propria personalità, il modo in cui indossarlo.

Il rapporto con chi indossa diventa ancora più stretto in “Messaggi privati”, in cui i messaggi vengono al contempo nascosti e mostrati, protetti dal vetro che li rende visibili, ma al contempo inaccessibili. Così si crea un particolare legame affettivo tra il gioiello e la persona, mediato dalle parole e dalle emozioni che portano con sé, da ciò che esiste ma non è esplicitato e che può essere letto e s-velato solo attraverso un processo di trasformazione e di rottura, che significherebbe però distruzione della forma originaria, con conseguente perdita anche della magia del rapporto tra le parole e il mondo circostante. Il processo creativo, in questo caso, dimostra la propria ineluttabilità, il percorso da materia a forma, così come quello da atto a potenza ha un solo verso, non consente di tornare indietro: il richiamo è alla struttura stessa dell’intero universo, che procede verso l’entropia e che non consente di ricreare l’ordine una volta che questo è stato distrutto.

Il fascino di questi gioielli è da ricercare quindi nel rapporto tra forma e sostanza, tra atto e potenza e in ultima analisi nella simbiosi, al contempo ironica e ludica con chi li indossa, che diviene quindi contatto biunivoco e bidirezionale.

Aldo Torrebruno


vernice

Lunedì 17 giugno, h 19
Spazio espositivo microLive @Circuiti Dinamici
Via Giovanola, 21/c Milano

Wunderkammern effimere
Curatela | Anna Epis e Aldo Torrebruno
Presentazione | Aldo Torrebruno
Coordinamento | Sonia Patrizia Catena
Allestimento | Lorenzo Argentino
Partners | microbo.net | Ri-definire il Gioiello | Circuiti Dinamici Milano

 

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