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Meral Ağar, Turkan Elçi, Antonella Gentile, Öznur Kepçe, Cristian Molin, Lorenzo Monegato

Il tema guida di questa mostra del ciclo MYSELF è l’esotismo, il richiamo a paesi lontani, a forme d’arte e suggestioni in particolare orientali, legate sia al vicino sia all’estremo oriente.
Non è solo una questione di provenienza geografica, benché tre degli artisti provengano dalla Turchia, ma proprio di sensibilità, cura del dettaglio, utilizzo degli strumenti e delle tecniche, scelte tematiche e stilistiche: si va dai richiami alle mille e una notte sino ad arrivare alla cultura giapponese.

Öznur Kepçe crea dei collage spirituali che rimandano in maniera molto esplicita alla natura e ad intrecci di rami di alberi in particolare. La propria definizione del sé sembra essere strettamente collegata all’intricato sistema naturale, di chiome che si incontrano, si sfiorano, si toccano, si intramano, intervallano pieni e vuoti. Una visione del sé e di ciò che lo circonda complessa e intricata come questi collage.

Anche Meral Ağar utilizza la medesima tecnica, per creare però delle miniature coloratissime, più astratte, in un processo creativo e realizzativo che l’artista definisce come “spassosissimo”: rivitalizza così una forma d’arte che ha avuto fortuna lungo tutta la storia dell’arte, di cui propone una versione contemporanea.

Anche il lavoro di Turkan Elçi è in qualche misura legato al mondo della miniatura, sia per il materiale utilizzato dall’artista per i propri disegni, sia per i soggetti, che richiamano da vicino i bestiari medievali, in particolare quelli che raccoglievano animali fantastici, come il famosissimo Liber monstrorum de diversis generibus. L’artista non si accontenta del mondo reale, e lo amplia grazie alle sue creazioni dall’aspetto onirico.

L’opera di Antonella Gentile ci porta un po’ più lontano, verso l’India, grazie alla tecnica dello Zentangle. Se da un lato questa particolare forma d’arte è nata negli Stati Uniti, è impossibile non vederne la connessione con il pensiero orientale e con la meditazione Zen, cui fa esplicito riferimento il nome stesso della tecnica. Il fatto stesso di definirsi – come richiesto dall’iniziativa MYSELF, attraverso una tecnica di disegno e meditazione ci svela un aspetto dell’artista e ci rivela la sua profondità.

Dalla meditazione zen, passiamo alla pratica della scrittura automatica, altra affascinante tecnica che Cristian Molin tramuta in forma d’arte. Si tratta di un processo che cerca di richiamare dal limbo dell’inconsapevolezza pensieri, immagini, eventi, che la mente dell’artista non processa coscientemente ma lascia affiorare, in maniera libera e inconsapevole. Da tale processo emerge un “filo del discorso”, che – attraverso il filo da cucito – l’artista fissa alla cornice, mostrandolo.

Lorenzo Monegato ci propone una sorta di cortocircuito artistico e geografico: da un lato, infatti, cela il proprio lavoro in una custodia di pelle nera, impreziosita da piccoli cristalli swarovsky, richiamo rockeggiante e estremamente occidentale, dall’altro però il contenuto è una stampa di una propria opera, dal titolo Le Geishe, dal chiarissimo influsso giapponese. L’artista sembra quindi volerci comunicare il suo stare in mezzo a una duplice sensibilità, il suo essere più complesso di quanto ci si possa aspettare.

Le mostre del ciclo MYSELF sono state create accostando lavori di artisti diversi, cercando assonanze tra le opere, stilistiche o tematiche, provando ad individuare sottili fili rossi che uniscono gli autori. Ovviamente si tratta di un’interpretazione realizzata ex post a livello di curatela: la varietà e la differenza sono due caratteristiche intrinseche di questa iniziativa, che propone a ciascuno di svelarsi secondo la propria sensibilità e il proprio carattere artistico.

Aldo Torrebruno

Locandina HD

Vernice | Domenica 05.05.2019 h 18.30

MYSELF Wunderkammern effimere 2019
Partners | microbo.net | Circuiti Dinamici Milano

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