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Miriam Altomonte
21/05/2018 - 02/06/2018
Miriam Altomonte –
Stigmata, il lavoro proposto da Miriam Altomonte per il ciclo mal sottile, è un’indagine che l’artista centra sul corpo, vissuto dall’artista quale luogo del nostro abitare quotidiano, che diviene inevitabilmente anche stratificazione dei segni che la vita – di cui il corpo è attore, ma anche luogo agito – lascia su ciascuno di noi, campo di battaglia e osservatore tutt’altro che passivo dell’accadere quotidiano. Il corpo diviene così testimone, ma ancora di più testimonianza dell’accadere evenemenziale che ha luogo su di lui e attraverso di lui: ognuno di noi nella propria fisicità porta inevitabilmente segnali del tempo che passa, ma soprattutto di ogni evento che davvero “lascia il segno”, sia esso un fatto eminentemente fisico oppure attinente alla sfera psicologica, che però ha ovviamente ripercussioni anche sul corpo, in quella storia di indissolubilità tra res cogitans e res extensa che ha da sempre avuto un enorme fascino per gli artisti di ogni epoca.
Aldo Torrebruno
Così l’artista definisce il proprio lavoro: “Stigmata“ è un’opera inedita nata nel 2017.
Il corpo, il primo luogo del nostro abitare, campo di guerra, testimone di racconti e custode di anime
Vittima del susseguirsi incessante delle cose che passano, scultura immobile che si dona al tempo.
La condizione inevitabile dell’esistere del dover esserci e del non potersi sottrarre.
Una lacerazione costante è la vita che lo attraversa che si versa e straripa dentro un grido muto.
LOCANDINA HD
Wunderkammern effimere
Curatela | Anna Epis e Aldo Torrebruno
Presentazione | Aldo Torrebruno
Allestimento | Anna Epis e Lorenzo Argentino
Partners | microbo.net | Circuiti Dinamici Milano
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