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Serena Rossi

RIEMERGERE OLOBIONTE

Artista del giorno 22.02.2022

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Così l’artista presenta il proprio lavoro:

<< CINQUE FOTOPITTOPOESIE
Scattate durante i periodi di inframezzo dei vari confinamenti
Foto-pitto-poesia, grande ibrido. Viviamo in un’epoca di connessioni dinamiche o circuiti di connessioni, siamo noi stessi dei circuiti di connessioni tra cellule e neuroni.
In questi cinque lavori ho usato alla base la fotografia digitale poi ho elaborato a computer, quindi diventa manufatto per me questo è il tocco pittorico, e ho inserito un breve testo poetico.
Lavori ai tempi pandemici o appena usciti dal confinamento obbligato, chiusi in casa.
Tra Artista e opera c’è una distanza fisica come tra esseri umani in situazioni di emergenza.
Pericolo sconosciuto.
Aggiungo alla poesia una nuova valenza contemporanea come messaggio breve. Ciò di cui si vive oggi, la messaggistica di Whatsapp. Ciò in cui si vive immersi oggi. Sintesi estrema.
La mia è una comunicazione minima sentimentale.
Milano, 16 febbraio 2022
Serena Rossi
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Dopo quasi due anni passati con la testa sotto l’acqua, in costante apprensione, con occhi e orecchie concentrati sui numeri, sui dati, sulle chiusure, sui fatti tragici, non c’è dubbio alcuno sul fatto che sia giunto il momento di provare a riemergere. Non possiamo ancora permetterci di risalire, forse, ma sicuramente dobbiamo tornare in superficie, provare a capire quanta e quale parte della nostra vita rimettere al centro. L’arte, la cultura, le mostre, i vernissage sono stati tra i momenti cui è stato necessario rinunciare, ma al contempo che più ci sono mancati, perché nel momento di difficoltà abbiamo anche perso un’ancora cui aggrapparci con forza, quella della riflessione artistica, quella della bellezza. Ma in realtà, per fortuna, la meditazione e la produzione degli artisti non si è mai fermata, ha continuato a muoversi sotto traccia, ma anche ad aiutarci ad andare avanti. Adesso è tempo di riemergere: riemergono le attività culturali, ma anche le nostre città, che si rinnovano, cambiano, mutano, prendono nuove forme. Riemergono le nostre abitudini, cerchiamo di capire a cosa corrisponda la nuova normalità, a cosa possiamo tornare ad aspirare, a quali condizioni dobbiamo rispettare. 

Al contempo scopriamo però, anche grazie a questo percorso di riemersione, che non siamo e non saremo mai più soli, non possiamo più pensarci come organismi a sé stanti. La nuova normalità che dobbiamo costruire assieme ci porta anche a ripensare al nostro essere nel mondo: alcuni pensatori hanno proposto per questo il concetto di olobionte, mutuato dalle teorie evoluzionistiche. Non dobbiamo più pensarci come organismi a sé, ma come un complesso di vari attori che in qualche misura devono imparare a convivere, siano esseri microscopici ma anche macroscopici compagni di viaggio. Siamo in reti di relazioni e interdipendenze, in cui davvero non condividiamo lo stesso DNA, ma viviamo in una simbiosi costante, che dobbiamo portare ad essere sempre più costruttiva e interattiva.

Riemergendo possiamo e dobbiamo pensare che forse nel mondo che abitavamo prima ci eravamo illusi di poter governare e controllare l’ingovernabile e l’ineluttabile, mentre dopo questi due anni siamo obbligati a sapere che dobbiamo imparare a conviverci, non con passiva rassegnazione ma cercando nuovi equilibri, che passano attraverso una nuova ricerca del senso di ciò che viviamo e che facciamo. Senza mai dimenticarci che, riemergendo, possiamo imparare a concentrarci non più e non solo sulla quantità, ma sulla qualità e la profondità delle nostre sensazioni e delle nostre vite.

Curatela
Anna Epis e Aldo Torrebruno
microbo.net

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